Sapore di Mare

Porto di Riccione, oltre settant’anni fa. Il Maestro d’ascia Michele Franchini, detto Guido, innamorato del mare e dotato di buon fiuto, decide di avviare la sua impresa.

Porto di Riccione, oltre settant’anni fa. Il Maestro d’ascia Michele Franchini, detto Guido, innamorato del mare e dotato di buon fiuto, decide di avviare la sua impresa. Il nascente turismo balneare è il giusto propellente: crea così un’azienda artigianale di costruzione di piccoli pescherecci e imbarcazioni per il piacere dei villeggianti che amano Mina e la dolce vita. Sfogliando l’album dei ricordi, ecco che entra in campo un giovane architetto laureato a Firenze con l’insegnamento del maestro del design nautico Pierluigi Spadolini. Il suo nome è Massimo Franchini, figlio d’arte: è il 1977. Senza sconfessare lo spirito artigiano dell’azienda, Massimo trasforma il cantiere in una moderna unità produttiva. L’obiettivo è progettare e costruire imbarcazioni a vela da crociera d’altura che possano essere apprezzate in tutto il mondo. Dalla produzione esclusiva di magnifici velieri alla progettazione di motoryachts senza tempo il passo è breve: Massimo Franchini, grazie alla sua spiccata propensione tecnologica e dall’aver fatto della ricerca una vera e propria missione, introduce per primo, siamo nel 1996, lo SCRIMP: Seemann Composites Resin Infusion Molding Process, la tecnologia dell’infusione sotto vuoto della vetroresina per la produzione di scafi e sovrastrutture. Come sempre, da cosa nasce cosa: ed è così che dopo oltre vent’anni di successi ecco prendere luce, anno di grazia 2004, quella che è universalmente riconosciuta come la più elegante «lobster boat» mediterranea. Nomen omen: la locuzione latina fa proprio al caso nostro, perché il nome dell’imbarcazione, Emozione 55, lascia presagire ciò che tale barca può regalare. Ricerca, viaggi, esperienze all’estero, soprattutto negli States, fanno di Massimo Franchini un rivoluzionario nel mondo della nautica: il suo modo di produrre le barche nel pieno rispetto dell’ambiente e con i massimi standard qualitativi è riconosciuto a qualsiasi latitudine. Oggi navigano quattrocento tra velieri e motoryacht firmati da Massimo Franchini che gli armatori si tengono cari e che fanno premio sul mercato dell’usato. Ma la storia non finisce qui.

Acque pulite

Mia 63 è figlia di una vera e propria vocazione per il progresso e oggi progresso deve essere inevitabilmente sinonimo di sostenibilità.

Procediamo con ordine. Nel 2017 Massimo Franchini entra in contatto con il Gruppo Industrie Cecconi, nato grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, si è poi evoluto con l’investimento in start-up e imprese ad alto contenutotecnologico operanti nei più disparati settori: dai materiali compositi all’edilizia ad alta efficienza energetica. Da questo connubio nasce la volontà di realizzare unprodotto-barca che risponda al più elevato livello di sostenibilità . Il criterio della sostenibilità ambientale è la rotta seguita in tutto e per tutto, dalla scelta dei fornitori alle tecniche costruttive. Precedenza assoluta è data alle aziende che producono secondo tali principi con particolare attenzione alla provenienza delle materie prime e alla salubrità garantia nel corso dei processi produttivi. Analizziamo punto per punto ciò che rende questa imbarcazione del tutto speciale: le macchine e i sistemi di bordo sono scelti tra quelli che garantiscono il massimo risparmio energetico. Le superfici a contatto con l’esterno – scafo, coperta, finestrature, coperture – sono progettate per garantire un’ottima coibentazione termica e il corretto ricambio dell’aria: elementi imprescindibili per godere di ottima qualità dell’aria e comfort abitativo. Il contenimento delle emissioni gassose e sonore in atmosfera è ridotto al minimo; la progettazione degli impianti elettrici ed elettronici è tesa a ridurre i campi elettromagnetici e le correnti vaganti; ogni precauzione è adottata per ridurre la dispersione, anche accidentale, di sostanze e rifiuti inquinanti nell’ambiente; infine, ma non meno importante, elettronica di ultima generazione, impianti all’avanguardia nella nautica, sistemi intelligenti di gestione, un’ampia possibilità di personalizzazione da parte dell’armatore e una notevole disponibilità di “toys” rigidi e gonfiabili portano MIA 6.3 a rappresentare la nuova frontiera del motoryacht planante.

Lo spirito del tempo

Con il progetto MIA Massimo Franchini ha voluto disegnare una gamma di motoryacht interpretando con la sua visione lungimirante lo spirito del tempo contemporaneo.

Ricerca tecnologica e innovazione sono i propulsori che traghettano il Cantiere Navale Franchini nella nautica 4.0, senza tralasciare i principi di stile e armonia delle forme che hanno sempre caratterizzato le sue creazioni. Si tratta di radici, mai dimenticate e trascurate: “Quando ho deciso di «riprendere in mano la matita» avevo in mente il successo di Emozione 55 e, allo stesso tempo, l’esigenza di proporre una «evoluzione emotiva», ovvero una lettura contemporanea del concetto di motoryacht, della sua vivibilità, della sua capacità di navigare, proponendomi di raggiungere ambiziosi obiettivi in tutti questi ambiti.” Con la ferma intenzione di vincere questa nuova sfida Massimo Franchini ha definito un concept caratterizzato da linee tese e diedri slanciati che sottendono volumi generosi per una elevata abitabilità interna pur mantenendo la linea di cintura bassa e slanciata. Dal punto di vista commerciale, il criterio informatore è quello della barca modulare che parte da una piattaforma base o «I-BOAT», tecnicamente impeccabile e perfettamente funzionante che il cliente può implementare con una vasta gamma di versioni e le «UP-BOAT», che il cliente può scegliere liberamente. Il tutto nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza e degli altissimi standard qualitativi sui quali il Cantiere Navale Franchini continua a mantenere il totale controllo fornendo la più ampia garanzia. In questo modo, ogni singolo armatore può permettersi, anche in dimensioni oggi definite contenute, di esprimere la sua personalità attraverso una barca che lo rappresenti pienamente e risponda perfettamente ai suoi gusti e aspettative per realizzare il suo nuovo Franchini.

Tecnologia e Sostenibilità

Il Cantiere Navale Franchini dal 2017 è entrato nel Gruppo Industrie Cecconi, fortemente impegnato nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’investimento in start-up e imprese di tecnologia avanzata operanti tra il resto nelle nanotecnologie e in soluzioni per l’edilizia ad alta efficienza.

La relazione tra il Cantiere Navale Franchini e le aziende del Gruppo Cecconi ha generato una spirale virtuosa di richieste, ricerche e applicazioni, in un efficace mutuo scambio di conoscenze, di obiettivi e di risultati, tutti volti al miglioramento del prodotto e alla ottimizzazione della sua costruzione, della sua qualità costruttiva e della sua sicurezza e praticità d’uso.

MIA 63 è costruita nel più alto rispetto per l’ambiente con l’impiego di materiali e soluzioni d’avanguardia, per ottenere un prodotto-barca che risponda al più elevato livello di sostenibilità.

La prima, fondamentale, innovazione riguarda l’impiego di nanotecnologie nella formulazione delle resine attraverso un processo brevettato che consente risultati altamente migliorativi nella struttura, più rigida e più leggera, rendendola ignifuga e riducendo sensibilmente le vibrazioni e la propagazione sonora. L’impiego di propulsori Volvo IPS razionalizza le prestazioni e riduce i consumi migliorando l’efficienza complessiva.

Elettronica di ultima generazione, impianti all’avanguardia nella nautica, sistemi intelligenti di gestione e un’ampia disponibilità di “toys” rigidi e gonfiabili rendono MIA 63 la nuova frontiera del motoryacht planante.